CHIESA PARROCCHIALE E CAMPANILE

MIRANO, VENEZIA

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CHIESA PARROCCHIALE E CAMPANILE
Costituisce uno degli edifici più antichi del nostro territorio; ed è senza dubbio il più suggestivo . I caratteri architettonici rimandano alla fine del secolo XIV o agli inizi del XV , ma l'origine risale a tempi più remoti. Se la cappella di San Pietro in Pladano, nominata in qualche documento del IX secolo, è da identificarsi con la chiesa di Scaltenigo , come da per scontato lo storico trevigiano Carlo Agnoletti, essa esisteva già ai tempi dei successori di Carlo Magno. A destra della porta principale e sotto la cantoria si trova l'affresco Madonna con il Bambino tra le sante Caterina d'Alessandria e Lucia risalente al 1481. Del secolo XVI sono le acquasantiere in marmo. Giù dai gradini del presbiterio, in corrispondenza dell'altar maggiore, su di una grande lastra bianca si trova la pietra sepolcrale di Giovanni Francesco Michiel e di sua moglie Pizzamana Pizzamano a cui si deve l'abbellimento dell' Altare della Madonna del Carmine con la Pala Madonna del Carmelo con le anime purganti e i santi Francesco d'Assisi, Antonio Abate e Carlo Borromeo di scuola padovana del XVII sec. Sopra l'altare, in una cassa di cristallo una preziosa scultura in marmo rappresentante la Pietà di Pietro Baratta. L'area del presbiterio è delimitata da una balaustra in colonnine di marmo datata 1751. Sull'altare maggiore un elegante ciborio costruito in marmo risalente agli inizi del sec. XVIII. con ai lati le grandi statue di marmo di Carrara degli apostoli Pietro e Paolo, opere di Antonio Gai (1686-1769) uno dei più quotati scultori veneziani del Settecento e dietro la Pala della Resurrezione attribuita a Daniele Mazza allievo di Tiziano (1574). Del XVI-XVII sec. è l'icona di Anonimo cretese-veneziano raffigurante la Madonna Glykophilousa che abbellisce la parete destra del presbiterio. Su un lato della chiesa è appeso un crocifisso ligneo degli inizi del sec. XVI. Bellissimo il soffitto con al centro un grande lacunare in cui è raffigurata la gloria dei Santi Pietro e Paolo insieme alla Santissima Trinità e alla Vergine; agli angoli quattro scomparti minori con le figure degli evangelisti e due piccoli angeli ( opera del sec. XVIII, attribuita a Giandomenico Tiepolo). Il pavimento, di luminoso marmo di Carrara, ospita cinque pietre tombali di persone che hanno partecipato alla vita della parrocchia e l' hanno beneficata.
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