L’attuale chiesa venne riedificata, ampliandola intorno al 1650, sui resti dell' antica pieve (documentata a partire dall’anno 1000). Fra le numerose e pregevoli cappelle che ornano la chiesa, la più degna di nota è certamente quella barocca della Madonna del Rosario, con l' altare marmoreo, opera di Pinchetto di Argegno. Di particolare interesse l’ area archeologica, sottostante l’ altare maggiore, parzialmente visibile attraverso il pavimento vetrato e che racchiude ciò che rimane della basilica paleocristiana. Fra le varie opere, la chiesa custodisce una importante stele romana bifronte, rinvenuta in loco, risalente al I-II secolo d.C., che da un lato comprova l’ esistenza dell’antico distretto amministrativo rurale del “Pagus Agaminus”, unicum per tutto il novarese, mentre dall’altro lato, un’ epigrafe funeraria datata 519 d.C. attesta la diffusione del cristianesimo nell’area. L’area archeologica è visitabile, su richiesta, per gli Iscritti FAI.