E’ certamente la più antica del paese e il ritrovamento di alcuni reperti fa supporre che essa sia stata costruita sulle rovine di un vecchio tempio dedicato alla dea Diana cacciatrice. E’ probabile che la costruzione originaria risalga al V secolo, quando il cristianesimo s’insediò definitivamente nelle nostre terre. Nel 1685 fu chiusa per un importante restauro e la riapertura avvenne nel 1699 come segnala il putto alato che si trova sulla facciata della chiesa. L’antica torre di guardia fu inglobata nell’edificio e utilizzata come campanile. L’interno barocco della chiesa fu arricchito nel 1731 dagli stucchi eseguiti da Carlo Piazzoli e dalle tele di Ludovico De Majo nel 1739. Nel 1742 nel campanile fu impiantato l’orologio con la battitura delle ore e nel 1750 venne creta la sacrestia unita dal tunnel di collegamento con l’abside. Gli affreschi che decorano le volte sono del XVIII secolo. Degna di nota la tela di Santa Maria d'Alento che sudò sangue il 22 marzo 1728