La Chiesa Parrocchiale di S. Maria delle Grazie di CAPRIGLIA di Pellezzano (Salerno) è situata al centro del paese, una ridente frazione circondata dai monti Diecimare sul lato nord-ovest della Valle dell'Irno.
Fonti storiche fanno risalire le origini della Chiesa al 1309 e si rileva che la prima visita parrocchiale si ebbe nel 1511, mentre si legge che nel 1692 fu stilata la prima relazione dal curato Domenico Avossa, in cui è detto: La chiesa di questo casale è stata fondata dal popolo, separata da ogni edificio con piazza avanti, un'ala con intempiatura di legno liscia, con un oratorio contiguo con sacrestia. Essa ha 11 altari, quello maggiore fondato dal popolo con icona in legno pittata con l'immagine della beatissima Vergine, S. Piero e S. Giovanni battista con altare di legno alla paolina.
Nella Chiesa si ammira un quadro in legno antichissimo e di recente restauro del 1428 (scuola salernitana di Andrea Sabatino), in cui è rappresentato la Madonna delle Grazie col Bambino nelle braccia. Tale immagine nel tempo ha sempre suscitato una profonda venerazione da parte dei Caprigliesi e della popolazione dei paesi viciniori, al punto tale che il curato dell'epoca testimoniava che l'immagine operava miracoli, portenti e prodigi grandissimi a pro di tutti, che a Lei ricorrono, non ritornandosene alcuno senza ottener la grazia che domanda.
Le fonti storiche ricordano, infatti, che diverse donne ricorrevano a Lei da Capriglia, Saragnano, Pellezzano, Coperchia, A jello, Antessano, Caprecano, Lancusi ed altri luoghi e paesi lontani dove giugne e perviene la notizia dei suoi prodigi e miracoli alle quali manca il latte per alimentare i propri figli.
Per i tanti miracoli avvenuti e documentati anche di portata diversa nel 1795 il curato parroco don Matteo Mele informò l'arcivescovo pro tempore, affinché inoltrasse l'istanza al Capitolo Vaticano per far decorare con corone la sacra Immagine miracolosa con il Bambino.
La supplica fu accolta ed attualmente si ammira tale quadro alla destra entrando nella chiesa, sovrastante un altare marmoreo di antica e splendida fattura.
La Chiesa si presenta con un'unica navata, ampia ed alta, con finestroni laterali, intervallati a destra e sinistra dalle immagini dei dodici apostoli. Tale navata, ad ampia volta a botte, istoriata da immagini sacre in pittura, si completa con un abside ampio, rinnovato nel 2003 nella pavimentazione marmorea, nell'altare rivolto al popolo e con balaustra restaurata, (il tutto a cura di una devota famiglia caprigliese). All'interno dell'abside è situato l'altare maggiore, su cui sovrasta il simulacro della Madonna delle Grazie che ogni anno nella prima domenica di luglio viene portato in processione per le vie del paese, tra un tripudio di profonda fede mariana, testimoniata da una antichissima tradizione che vede la celebrazione della novena, di orazioni panegiriche, luminarie, musiche, tra cui il tradizionale inno alla Madonna, le cui note sono di un musicista: il caprigliese Mattia Forte.
Lateralmente, lungo la navata, sono situati a destra gli altari con i simulacri, rispettivamente di S. Giuseppe (a devozione della famiglia Santamaria Amato), del Sacro Cuore di Gesù (a devozione dell'Apostolato della Preghiera di Capriglia), di S. Antonio (a devozione della famiglia Notari) di S. Pietro (a devozione della famiglia Forte). A sinistra della navata sono presenti gli altari di S. Gaetano - ora S. Luigi - (a devozione della famiglia Pastore), della Madonna delle Grazie incoronata col Bambino Gesù - dipinto su legno del 1428 -, di S. Biagio, dipinto su tela del 1700 (a devozione della famiglia Notari) e di S. Maria Addolorata (a devozione della famiglia Pagliara).
Infine, entrando in Chiesa si notano due tele antichissime, una a destra raffigurante l'ultima cena e l'altra a sinistra contemplante la Madonna del Carmine.
All'esterno la Chiesa è fiancheggiata dal bellissimo campanile alto circa 47 metri, opera di scuola Vanvitelliana.