Nel 1929 il Consorzio Provinciale Antitubercolare incaricò lo studio Arnaldo Gardella e Luigi Martini di Milano per la realizzazione di un sanatorio da costruire a pochi chilometri dal centro urbano di Alessandria. L'impostazione generale del progetto è basata su una razionale risposta a esigenze funzionali, quali la rigida suddivisione dei sessi, la centralità dei servizi medici e amministrativi, la pratica dell'elioterapia. Dietro al corpo centrale dell'ospedale i due progettisti inseriscono anche una piccola chiesa, oramai riconosciuta come "opera prima", che presenta volumi inusuali prodotti dalla fusione di solidi geometrici - cilindro e parallelepipedi - incastrati tra loro secondo linee convergenti. Annessa alla chiesa è anche un'innovativa e razionale camera mortuaria, ancora visitabile.