CHIESA E MONASTERO DELLA BEATA ANTONIA DA FIRENZE

L AQUILA, L'AQUILA

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CHIESA E MONASTERO DELLA BEATA ANTONIA DA FIRENZE
Il Monastero fu fondato nel 1349 per volontà testamentaria di Giacomo Gaglioffi. Nel 1447 S.Giovanni da Capestrano lo affidò ad Antonia da Firenze che, in veste di badessa, lo guidò per 7 anni. Morì il 29 febbraio 1472. Qualche giorno dopo l'inumazione, il corpo venne disseppellito e, con meraviglia degli astanti, trovato incorrotto. Papa Urbano VIII nel 1848 ne autorizzò il culto pubblico. Il monastero ha custodito il corpo incorrotto della Beata fino al luglio del 2006, quando, a seguito del trasferimento delle clarisse, è stato traslato presso il Monastero di S. Chiara a Paganica (AQ). Il complesso ha subito due grandi mutilazioni: nell'800, la demolizione degli archi e del ponte medievali che lo univano allo stabile dell'ospedale, ex sede del Conservatorio di Musica A. Casella; nel 1941 l'abbattimento di parte del chiostro per la realizzazione dell'arteria di via Sallustio. La facciata della chiesa, in pietra locale, risale al '400 ed è caratterizzata da un semplice portale, la cui lunetta incassata reca un dipinto con S.Francesco che riceve le stimmate. Il corpo architettonico si distende lungo via Sassa. L'interno è a pianta rettangolare, con massicce volte a crociera poggianti su capitelli pensili del Rinascimento. Lo spazio è ripartito in due ambienti distinti: l'uno riservato alle monache e l'altro, anteriore, ai fedeli. Il muro divisorio reca una grata che permetteva alle monache di seguire dall'interno le funzioni religiose. Il coro, interamente affrescato e composto da 97 stalli, è opera di maestranze milanesi del 1516. Irrinunciabile una visita alla Chiesa della Beata Antonia, che conserva mirabili opere dei principali artisti del rinascimento abruzzese: Andrea Delitio, Francesco (di Paolo) da Montereale, Paolo Cardone. Di particolare pregio gli affreschi di Andrea Delitio: L'Adorazione del Bambino colpisce il visitatore per le notevoli dimensioni e l'estrema delicatezza nella resa dei volti. L'intento del pittore e di Antonia, probabile committente, era quello di porre l'accento sull'umiltà della Sacra Famiglia, in conformità allo spirito della prima regola di S. Chiara. Altrettanto pregevole è l'affresco raffigurante la Madonna con Bambino e Sant'Ansano, riscoperto sotto la scialbatura nell'attuale parlatorio del convento. La festa della Beata Antonia ricorre il 28 febbraio e, negli anni bisestili, il 29, data della sua morte.
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