La Chiesa e il Convento di S. Agostino furono edificati nel XIII secolo. La Chiesa mostra i suoi tratti distintivi già nell’avancorpo sporgente del portale d’ingresso, realizzato con una serie degradante di archi a doppio sesto. Sopra di essi è posto il grande timpano triangolare che conduce lo sguardo del visitatore ad ammirare l’ampio rosone centrale e il suo vivace intreccio. La vasta e unica navata è stata più volte rimaneggiata: degni di nota sono i risalti verticali sulle pareti (lesene) volti ad indicare gli spazi delle cappelle – cinque per lato – e il soffitto a botte (1687), e all’introduzione da parte di Giacomo Serpotta delle statue raffiguranti i santi, alcune figure allegoriche e della decorazione in stucco delle cappelle (1729). Proseguendo verso l’altare maggiore, si incontrano due cori con un organo di legno dorato. Sull’altare è posta la statua di S. Rita da Cascia. Inoltre, l’interno conserva i lavori di insigni artisti tra i quali il Marabitti, Lo Zoppo di Gangi, Antonio Grano. Da un piccolo portale sul fianco sinistro della Chiesta, si accede al Convento, più volte trasformato, in particolare il chiostro, che solo nel 1560 ottenne la sua attuale conformazione rinascimentale. Dalla corsia orientale si può accedere all’aula capitolare tramite un elegante portale inserito tra due bifore, e alla sala con volta costolonata e a chiave pendula. L’oratorio interno dedicato alla Madonna del Soccorso è stato in gran parte ricostruito dopo la II Guerra Mondiale. Sulla Via Sant'Agostino vi è l'ingresso laterale con lo splendido portale quattrocentesco di Domenico Gagini.