Conosciuta anche con il nome di S. Maria della Salute, la chiesa venne fondata nel 1576 per poi subire i primi ampliamenti già nel 1600; riconsacrata nel 1621, passa dalla diocesi Aprutina a quella di Penne nel 1714 e scampa miracolosamente alla soprressione murattiana dell'800.
Semplice la struttura architettonica, come richiedono le regole di povertà dei Francescani, con la spoglia facciata a coronamento rettilineo preceduta da un breve portico modestamente affrescato ed abbellita da uno scarno oculo; completa l'isieme un campaniletto a vela. L'unica navata è fiancheggiata a destra da quattro cappelle e dai locali della sacrestia, dovuti all'ampliamento seicentesco della chiesa originaria. Nelle cappelle discreti altari ligei e diverse tele fra cui spiccano quelle dell'altare maggiore (una Madonna della Salute, un S. Lorenzo ed un S. Stefano) che fanno pensare alla maniera di primo seicento di Baccio Ciarpi. Modesti pure gli affreschi dell'abside, oggi quasi del tutto scomparsi sotto le intonacature moderne. L'attiguo convento è ormai poco più di un rudere, il cui nucleo antico si sviluppa intorno al chiostro mentre il lato sud-est ed i locali più a nord sono da considerare aggiunte successive. Le coperture al pianterreno sono a volta abotte con unghiatura, al piano superiore a capriate lignee. Anche in questo caso sono sopravvissuti alcuni affreschi di modesta qualità. All'esterno, sulla rampa che conduce alla chiesa, nel composito basamento di sostegno ad una croce, è inserito un leoncino stiloforo accovacciato di probabile produzione scultorea locale dei sec. XIV-XV.