CHIESA DI SANTO STEFANO PROTOMARTIRE

CASTEL LAMBRO, PAVIA

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CHIESA DI SANTO STEFANO PROTOMARTIRE
La chiesa Parrocchiale è stata oggetto di interventi di consolidamento e restauro nel 2008. La struttura con tetto a capanna, risale agli ultimi anni del secolo XIV. Fu costruita per volontà della nobile famiglia Sacchella, in particolare per decisione di Jacobina Sacchella che la volle consacrata a San Biagio Vescovo e Martire, a seguito di una grazia ricevuta dal Santo per la Figlia Giovanna. Originariamente, quindi, la chiesa era l'oratorio privato della famiglia, utilizzato all'interno anche come sepolcreto. Tuttavia la struttura svolgeva anche la funzione di chiesa sussidiaria dell'allora Parrocchiale di Santo Stefano Protomartire, distante poco più di un chilometro dal borgo. L'antica chiesa di Santo Stefano, che sorgeva in direzione della cascina Morgnana già da prima del Mille, era officiata dal 1000 al 1430 dai padri cistercensi e dal 1430 sin verso la fine del Quattrocento dai Gerolomitani. La Chiesa cominciò ad esser la Parrocchiale a partire dall'anno 1495, fu ridedicata a Santo Stefano Protomartire, dopo che la Parrocchia originaria venne distrutta, assieme al convento, dall'allora possidente Giovanni Visconti, a seguito di una lunga contesa avuta con i frati e i vicini proprietari Beccaria. La Parrocchiale apparteneva alla Diocesi di Milano, dal 1515 passò sotto la Diocesi di Lodi e vi rimase sino all'anno 1978, quando passò sotto la Diocesi di Pavia. La struttura della chiesa, pur mantenendo l'originalità della navata e del presbiterio, è stata stratificata nei secoli dall'aggiunta di altri corpi di fabbrica che gli hanno conferito una pianta a croce latina. Nel 1500, il parroco Don Antonio Ottavio Abbiati, aggiunse la Sacrestia, verso la metà del Cinquecento venne edificata una cappella, alla destra della facciata della chiesa e a ridosso della sacrestia. Tale cappella con altare, conteneva una sepoltura sotto il pavimento, contenente lo scheletro di un adulto e un bambino, e ivi, all'interno su vari mensoloni erano accatastati diversi crani e ossa lunghe. La struttura fu purtroppo demolita nel 1972. Dopo pochi anni addossata alla sacrestia venne edificata, l'ancora esistente la piccola grotta della Madonna di Lourdes. Nel 1630, il parroco Don Giovanni Bossolo fece sopralzare il campanile medievale, portandolo all'attuale altezza di m.19,80. Don Martino Bossi nel 1638 fece erigere la cappella di destra, dedicata alla Beata Vergine del Rosario con le elargizioni della Confraternita del SS. Rosario. La cappella di sinistra, invece, dedicata a Santo Stefano, fu edificata nel 1865 sotto la reggenza dell'arciprete di Lodi Annibale Cairo, a spese della nobile famiglia Spizzi che la utilizzava per assistere alle funzioni, entrando da un'apposita porta ora murata. Per quanto concerne l'altare maggiore, in marmo, fu edificato nel 1773, sostituendo il precedente in pietra, durante la reggenza di Don Giuseppe Oppizzi. Al secolo XIX risalgono invece gli altari in marmo della cappella della Beata Vergine del Rosario, del 1849, compresa la statua e l'altare di Santo Stefano Protomartire, assieme al pulpito, opere del 1872. Alla destra e alla sinistra dell'ingresso, invece, le due absidiole sono opere di cui si suppone una data tra sette e Ottocento, l'absidiola di destra, la più antica, contiene il fonte battesimale, il grande coperchio ottagonale ligneo, è opera del secolo XV, proveniente dall'antica chiesa di Santo Stefano. L'absidiola di sinistra è più recente e contiene la pregevole statua lignea della Madonna dei Sette dolori con la Deposizione di Cristo. Il protiro d'ingresso della chiesa, in arenaria e gradini in granito è un'opera eseguita negli ultimi anni dell'Ottocento (G. Spizzi, Memorie storiche di Castel Lambro, 1927 – M. Lucconi, Le chiese di Castel Lambro, 2001).
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