Nel cuore pulsante della Sardegna, tra le dolci colline del Marghine, si cela un tesoro poco conosciuto ma assolutamente straordinario: il Complesso di Santa Sabina a Silanus. È un luogo che ha il potere raro di far dialogare le epoche, un piccolo universo dove il tempo sembra essersi fermato — o meglio, stratificato. Qui, nel silenzio di una campagna ancora autentica, si erge la chiesetta di Santa Sabina, una delle più affascinanti testimonianze dell’architettura paleocristiana e bizantina della Sardegna. Le sue linee sobrie ma eleganti, la pianta a croce greca e l’armoniosa cupola centrale evocano atmosfere d’oriente, proiettando il visitatore in un passato lontanissimo, intorno all’XI secolo. Ma la vera meraviglia del sito è nella sua continuità storica e spirituale: a pochi passi dalla chiesa si trovano infatti un nuraghe e una tomba di giganti, segni inequivocabili che questo luogo era sacro ben prima dell’arrivo del cristianesimo. È come sfogliare un libro di pietra, dove ogni costruzione racconta un capitolo diverso della storia sarda, dal mistero della civiltà nuragica fino all’epoca medievale. Visitare Santa Sabina significa immergersi in un paesaggio suggestivo e ricco di fascino, respirare un’aria che sa di passato ma anche di spiritualità, contemplazione e bellezza autentica. È un’esperienza che colpisce l’anima oltre che gli occhi, perfetta per chi cerca un turismo culturale profondo, emozionante, lontano dalle rotte più battute. Silanus ti aspetta con una storia millenaria da ascoltare sotto la luce calda del sole sardo.
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