Eretta nel 1728 allo scopo di dotare la cascina di una sua aula religiosa, per quasi due secoli e mezzo fu l’unico luogo di culto per la cascina e l’intero rione della Ponzella. Nel 1779 la chiesa divenne oratorio di Gesù Crocifisso e l’altare fu dotato di una bella raffigurazione su tela della Croce col Cristo morto, la Madonna con San Giovanni e Santa Maria Maddalena. Questa pala d’altare, attribuita dal Pirovano al pittore Carlo Francesco Nuvolone, detto “il Panfilo” (1581-1651), è contornata da pregevoli affreschi della stessa epoca in cui la tela pervenne all’oratorio della Ponzella. In origine sull’altare vi era un pregiato Crocifisso ligneo del XVI secolo, oggi non più esistente. Le indagini stratigrafiche hanno inoltre evidenziato decorazioni sottostanti più pregevoli della parete dell’altare e della volta anche se in diversi punti rimaneggiate e ritoccate. Tra queste la presenza di una cornice modanata ed il particolare di una finta finestra in origine dipinta richiamando il disegno delle vetrate reali, successivamente ricoperta da intonaco. Nell’auletta laterale destra vi è un Cristo deposto, in gesso, attorniato da una Via crucis in quadretti dipinti su legno. Un’altra Via crucis, di buona fattura in ceramica, orna la navata centrale. Il soffitto della chiesetta, anticamente in legno, era stato successivamente rifatto in intonaco ed ornato con quattro vele affrescate raffiguranti gli evangelisti. Nel 1979 la chiesa fu interessata da una prima completa ristrutturazione, con opere di rifacimento anche del tetto, dell’intonaco della facciata. Nuovi sondaggi effettuati per valutare un nuovo ciclo di restauri per la chiesa hanno rilevato che la facciata settecentesca della Chiesa non fosse in origine intonacata, ma con mattoni a vista, come gli altri prospetti esterni, con due finestrini ovali, tutt’ora conservati, a fianco della porta d’ingresso. Successivamente la facciata è stata coinvolta da più interventi, come hanno dimostrato le stratigrafie, ed in particolare con un intonachino a calce color avorio e la tinteggiatura degli elementi color rosso marrone che vediamo ancora oggi. Interessante la modanatura decorativa della cornice sopra la finestra principale della facciata ed a desta di questa quello che appare come lo gnomone di una meridiana, anche se sulla superficie abrasa dell’intonaco, non vi sono più tracce di linee che indicavano l’ora. È molto caratteristico il campanile della chiesetta, in stile veneziano e con la cuspide lavorata in mattoni scalati, che ha sostituito nel 1930 il precedente più piccolo. Le tre campane, che originariamente erano destinate alla chiesa dei Santi Martiri, sono state dedicate a San Magno, ai Santi Martiri e alla Vergine Immacolata. Nello spazio tra il campanile e il corpo della chiesetta è ancora visibile la volta in mattoni di un antico forno comune nel quale le famiglie dei contadini della cascina Ponzella (che anticamente si chiamava “Poncena”) portavano a cuocere il pane.
Il nuovo intervento di restauro vorrebbe concentrarsi sul risanamento degli intonaci ed il recupero dell’impianto decorativo interno più antico in modo da garantirne la miglior conservazione nel tempo e la valorizzazione della chiesa dal punto di vista architettonico, storico ed artistico.