Nel cuore di Trastevere si trova una delle più antiche chiese di Roma, forse la prima ad essere aperta ufficialmente al culto. La Basilica di Santa Maria fu fondata in forma basilicale nel IV secolo e modificata nei successivi. La struttura attuale risale alla ricostruzione voluta da Papa Innocenzo II, nel 1138-48, con materiale di riuso proveniente dalle terme di Caracalla (si osservino i capitelli). Alcune cappelle furono costruite in epoca rinascimentale, mentre il portico e la facciata furono riedificati a inizio Settecento.
Molte parti della chiesa risalgono dunque al XII secolo. Importantissimi ne sono i mosaici, specialmente quelli della facciata e dell'abside, realizzati da Pietro Cavallini, il più grande pittore romano di epoca gotica, che, sebbene cresciuto in ambito bizantino, comincia a dare tridimensionalità ai corpi, conferendogli una nuova naturalezza classicheggiante. I mosaici absidali catturano subito lo sguardo per la loro magnificenza e cromia: rappresentano Cristo e la Madonna accompagnati da santi e profeti, al di sotto del quale, una serie di episodi legati alla vita della Vergine. Caratteristica delle opere del Cavallini è appunto l’esaltazione del cromatismo: è attraverso il colore che egli definisce le immagini, determinandone la forma e lo spazio.
Il ricchissimo soffitto a cassettoni dipinti, intagliati e dorati, con al centro l’immagine dell’Assunta, è opera del Domenichino (1617), uno dei maggiori pittori barocchi di estrazione emiliana.
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