«Rento a le Trantatré vene a ssaglire, a chi lo vede arraglia, sisca e urla» (G. D'Antonio, Lo Mandracchio 'Nnamorato, Canto I, 31, 5-6)
Il complesso di Santa Maria di Gerusalemme è meglio conosciuto come chiesa delle Trentatré, sia per il numero massimo di suore che esso poteva ospitare, sia per l’evidente riferimento all'età di Cristo. Le monache che facevano parte dell’ordine delle Cappuccinelle vi si trasferirono nel 1535 insieme con Maria Lorenza Longo, nobildonna catalana giunta a Napoli al seguito del corteo del re Ferdinando I il Cattolico; questa, dopo essere scampata miracolosamente a una paralisi, decise di dedicarsi alla cura degli ammalati, fondando fra l’altro l'Ospedale degli Incurabili.
A seguito dell’abbattimento della chiesa di Santa Maria del Presepe nel 1585 venne eretta una seconda chiesa, distruttaSanta Maria di Gerusalemme a sua volta nel 1600, per fare spazio a quella attuale. Nel 1866, con la soppressione dei monasteri, il complesso perse il giardino e il chiostro dove, nel 1918, fu costruito il Dispensario antitubercolare. L’interno della chiesa si presenta semplice, con decorazioni in stucco risalenti al XVII secolo. Le opere pittoriche in essa conservate, invece, sono gli affreschi raffiguranti Santa Chiara che scaccia i Sareceni e Sant’ Antonio con la Vergine, la Cena di Emmaus di Giuseppe Bonito, la Presentazione di Gesù al Tempio di Teodoro d’Errico e una copia seicentesca del dipinto raffigurante la Madonna della Purità.