La chiesa, attualmente dedicata a Nostra Signora della Neve, ha origini antichissime; per secoli fu una Pieve importante con giurisdizione su un ampio territorio nella zona sud occidentale della diocesi di Tortona. Se ne ipotizza la costruzione già nel VI secolo su un preesistente tempietto romano, anche se risale a poco dopo l’anno mille la sua prima citazione in un documento diocesano come Pieve di Prelio, uno dei ventidue “Corpi Santi” in cui era suddiviso il territorio della Diocesi di Tortona. La sua importanza, nell’ampia zona di confine della Diocesi, rimase tale per almeno altri trecento anni; infatti nel 1299 il Vescovo Pietro Bussetti la individuò come capo-pieve del diciannovesimo dei trentadue distretti in cui allora suddivise la Diocesi. In seguito iniziò un periodo di abbandono del borgo e della chiesa. Nel ’600 i marchesi Adorno che poco più di un secolo prima, con la costruzione del castello e il trasferimento delle risorse della Pievania alla chiesa di San Pietro, causarono la decadenza della Pieve, furono anche gli artefici della rinascita del villaggio come centro della loro zona agricola principale. Le cascine si ripopolarono e nel 1640, grazie alla marchesa Maddalena Adorno, la chiesa fu ricostruita e ampliata, raggiungendo dimensioni solo leggermente inferiori a quelle attuali. Nel ’700 un incendio la danneggiò gravemente, ma, grazie alla liberalità del marchese Alessandro Botta Adorno, fu riedificata nelle forme che attualmente possiamo ammirare. Proprio in quel periodo, per abbellire la nuova chiesa, furono aggiunti i quadri oggetto del recente progetto di recupero. La conferma ci è data dalla visita, il 12 luglio 1751, del vescovo di Tortona Giuseppe Ludovico Andujar che nella sua relazione – messa agli atti – fece una descrizione dettagliata dell’“Oratorio di Nostra Signora detta della Pieve” e di tutti i dipinti che la abbellivano. Il dato sorprendente è che sono rimasti gli stessi, collocati nelle medesime posizioni, fino ai giorni nostri.
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