Santa Maria della Luce. Un gioiello tardo-romanico sulla gravina di Castellaneta (TA) La chiesa di Santa Maria del Pesco, oggi conosciuta con il nome dell'Assunta per una dedicazione ricevuta nel corso del XVIII secolo, fu edificata in posizione singolare sul ciglio della Gravina Grande di Castellaneta alla fine del secolo XIII, un periodo nel quale regnavano incontrastati gli angioini, nelle tipiche forme del romanico pugliese. La storia relativa alla edificazione della chiesa subdivo, è riportata sinteticamente in una iscrizione epigrafica presente nel varco minore di accesso alla primitiva chiesa rupestre. L'iscrizione, in maiuscola gotica riporta …AC (C)CENETI PA(N)DIT QUOD M(ILLE) TRE(CENTI) CUREBA(N)T AN(N)IGENITI T(UN)C V(I)RGI(NI)S AG(N)I CU(M) C(ON) SUMATUM SPECULUM FUIT HOC DECORATUM P(ER) CONTI PALMA(M) Q(UO)D I(N) EDE(M) (CON)SPICIS ALMAM (…correvano mille trecento anni dalla nascita dell'agnello della Vergine, quando questa consunta piccola grotta, che ora vedi come nobile chiesa, fu dato decoro da Contipalma). La grande cura impiegata per la realizzazione dei particolari decorativi e i dettagli architettonici farebbe pensare ad una committenza di elevato livello. La facciata è caratterizzata da una cuspide triangolare con archetti rampanti; il portale principale con il protiro a colonnine è definito da un arco romanico scolpito a girali, fogliame e pigne, sorretto da colonnine lisce i cui plinti posano su mensole sostenute da protomi antropomorfe e grecanti il simbolo del giglio angioino. Il rosone, mutilo delle undici colonnine a raggiera, si caratterizza per una doppia ghiera a motivi vegetali, a cui si affiancano due leoni di profilo, su cornici asimmetriche. Sui fianchi dell'edificio vi sono due portali; di notevole interesse quello sul lato destro con protiro pensile a intradosso trilobato e decorazioni a motivi vegetali. Il corredo scultoreo esterno dell'edificio presenta notevoli affinità con le opere di Pietro Facitolo da Bari, scultore attivo tra la fine del XIII e la metà del XIV secolo in diversi cantieri pugliesi, quali la cattedrale di Altamura e la chiesa di Santa Margherita a Bisceglie. Al suo interno la chiesa ospita cicli di affreschi di scuola angioina e pitture realizzate dal XIV sino a tutto il XVII secolo. Da notare, in fondo all'abside, un affresco raffigurante una Madonna con il Bambino lattante, datata 1585. Sulla parete destra della chiesa, si rinviene un altro affresco raffigurante una Madonna con il Bambino, rinvenuta sotto la precedente, ma più antica. Datata al XIV secolo, proviene con ogni proviene dalla decorazione parietale di una cripta rupestre e potrebbe perciò essere l'immagine miracolosa , comunemente nota con il nome di Santa Maria della Luce. Il Bambino è rappresentato in piedi, benedicente con la mano destra, mentre con la sinistra regge un rotolo chiuso di pergamena e indossa una lunga tunica cinta alla vita da una semplice cordicella, quasi a voler rappresentare un saio francescano. La Vergine è ritratta secondo il modello iconografico bizantino della Madonna Odegitria, ovvero Colei che indica la via. Infatti, mentre regge il Bambino con la sinistra, con la destra lo mostra ai fedeli. Sulla parete sinistra troviamo un altro affresco di una Madonna con Bambino seduta introno; il dipinto si caratterizza per il verismo gotico, una maniera pittorica tipica della prima metà del XIV secolo, dove, anche lo sfondo ha dettagli naturalistici particolarmente curati. Infatti, in alto a sinistra, si intravedono i panni stesi di una casa e degli uccelli vicino ad essi. Fra gli altri dipinti, da rilevare la presenza, sempre sulla parete sinistra di un trittico con i Santi Medici Cosma e Damiano e di un santo vescovo, probabilmente San Nicola di Bari, patrono della città di Castellaneta. Quest'ultimo è affrescato su uno strato d'intonaco anteriore e perciò sottostante all'affresco dei santi passati alla storia come anargiri,cioè senza denaro, non richiedendo essi compenso a