Costruita nel 1720, durante gli anni di baronato del sacerdote Don Domenico Gordone (1718-1724), come si ricava dalla iscrizione apposta sulla campana (DAT DOMINUS NOMEN/SED ABUNDANS VIRGO/DAT OMEN/ A.D. MDCCXX) è sempre appartenuta alla nobile famiglia messinese dei Gordone, baroni del feudo di Camastrà, i cui componenti vi venivano in genere tumulati dopo la morte. Nella chiesetta dell'Abbondanza riposano: la baronessa Donna Agata Santi Marullo (m.1746) moglie del barone Giovanni Gordone Cirino, la baronessa Giuseppa Gustarelli Gordone (m.1855), il barone Giuseppe Gordone (m.1881) e la moglie Donna Raffaela Ruffo dei principi delle Floresta (m.1885), Don Andrea Gordone (m.1892), Vittoria Gordone Impò morta a soli cinque mesi nei primi anni del 1900 e l'Abate Don Melchiorre Campagna dei baroni di Migliardo (m.1742). La chiesetta dell'Abbondanza risulta inserita fra le Cappellanie rurali della Prelatura luciese nella relazione che Mons. Mario Moscella inviò alla Santa Sede nel maggio 1736. Ancor oggi aperta al culto, conserva al suo interno pregevoli opere d'arte: una pala d'altare di fattura seicentesca, raffigurante la Madonna dell'Abbondanza (o della Provvidenza) con in braccio il Bambino, restaurata dal maestro Salvatore Valori nel 1813; un dipinto bizantino della Vergine con il Bambino; un artistico altare in marmo policromo di fattura settecentesca con l'effige di S. Caterina d'Alessandria scolpita nel paliotto; una statua lignea raffigurante la Madonna dell'Abbondanza commissionata dal barone Andrea Gordone nel 1945 e realizzata dallo scultore Giacomo Vincenzo Mussner di Ortisei nel 1946.