Ubicata all’interno del Cimitero del Pianto è un monumento che meriterebbe maggiore attenzione e dignità. La storia rimanda alla gravissima pestilenza del 1656, quando fu utilizzataun'ampia cava di tufo, detta "grotta deglisportiglioni", per isolare i cadaveri afflitti dalla peste. La Chiesa di Santa Mariadel Pianto fu eretta l'anno successivo peropera dell'architetto e ingegnere regioFrancesco Antonio Picchiatti, poiconsacrata nel 1662 proprio in memoriadelle vittime dell'epidemia. Solo duesecoli più tardi sorse l'attuale cimitero intorno alla chiesa, che dunque ne è il nucleo originario.
Il Cimitero del Pianto non versa in unostato così precario, salvo alcuni edificifunebri 'dimenticati', ma l'omonimachiesa al suo interno è un monumentoche meriterebbe maggiore attenzione edignità. La storia rimanda alla gravissima pestilenza del 1656, quando fu utilizzata un'ampia cava di tufo, detta "grotta degli sportiglioni", per isolare i cadaveri afflitti dalla peste. La Chiesa di Santa Maria del Pianto fu eretta l'anno successivo per opera dell'architetto e ingegnere regio Francesco Antonio Picchiatti, poi consacrata nel 1662 proprio in memoria delle vittime dell'epidemia. Solo due secoli più tardi sorse l'attuale cimitero intorno alla chiesa, che dunque ne è il nucleo originario. L'edificio sacro è in disuso dal 1987, quando fu dichiarato inagibile a causa di un cedimento strutturale sulla piazza antistante, dovuto alla presenza di un ambiente ipogeo profondo 42 metri: si tratta di antiche cave sotterranee da cui già nel V secolo a. C. i greci estraevano blocchi di tufo. Appare oggi corrosa e consunta la facciata baroccheggiante della chiesa, sulla quale due coppie di lesene reggono un frontone evocando le forme di un tempio greco. Ai due lati del timpano si innalzano due campanili, uno dei quali è ancora decorato da un orologio ormaiprivo di lancette. L'interno, a croce greca, è inaccessibile. Un tempo conservava opere pittoriche di Andrea Vaccaro e Luca Giordano, poi trasferite nel Museo di Capodimonte e nel Palazzo Reale. Tutto è inibito al pubblico, incluse leantichissime cave tufacee nascoste sottola Chiesa di Santa Maria del Pianto, cheda un fianco del Lutrecco svetta sopramezza città.