CHIESA DI SANTA MARIA DEI SERVI

IMOLA, BOLOGNA

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CHIESA DI SANTA MARIA DEI SERVI
La Chiesa di Santa Maria dei Servi di Imola venne edificata ove già sorgeva un Oratorio dedicato alla Madonna quando la cittadinanza di Imola con il suo Vescovo Raimbaldo chiamò i Frati dell’Ordine dei Servi di Santa Maria verso il 1325 con l’incarico di custodirlo. Fra il 1325 e il 1329 venne costruita una prima Chiesa certamente modesta. Le sue dimensioni attuali si fanno risalire ad un periodo compreso tra la fine del 1400 e i primi del 1500, quando iniziarono i lavori per il rifacimento della Chiesa. Nella celebre pianta della Città di Imola realizzata da Leonardo da Vinci nell’Ottobre 1502 (e conservata tuttora nel Castello di Windsor a Londra) si vede bene la Chiesa dei Servi con la pianta coincidente con la costruzione attuale. Solo alla fine del 1800 la Chiesa fu sopraelevata all’altezza visibile ancora oggi. Nel portale della Chiesa, in pietra arenaria, che porta la data di realizzazione (il 25 Aprile 1505) sono visibili, oltre alle iscrizioni dei committenti, gli stemmi del Papa Giulio II della Rovere e di alcune casate nobili imolesi: tale portale appare nelle proporzioni, nel gusto e nella tecnica tipico del Quattrocento Toscano. L’ingresso è difeso da un portico anch’esso del 1500 come origine, ma poi rimaneggiato e modificato più volte nel corso dei secoli. L’interno della Chiesa appare mirabile nella proporzione e nell’armonia. Si tratta di un’unica aula il cui ritmo è marcato dall’arco trionfale e dagli archi delle Cappelle laterali, quattro per parte, cui corrispondono in alto le finestre che illuminano l’interno. Importanti lavori di restauro vennero realizzati dopo il 1632. La ragione di questi lavori grandiosi è legata al culto di una immagine, l’icona bizantina della Madonna “Salute dei Malati”, opera di un ignoto “madonero cretese-veneziano” del Seicento, ivi venerata, a motivo della peste che colpì tutta l’Italia dal 1630 al 1632. Per questa ragione il Vescovo di Imola Millini il 27 Giugno 1632 portò in processione per tutta la città l’icona bizantina della Madonna dei Servi, e la peste cessò. Una memoria del 6 Novembre 1681 attesta anche la realizzazione sull’arco trionfale dell’interno della Chiesa dello stemma della Città di Imola per ordine dei Magistrati del Comune come segno del ruolo civico rivestito dalla Chiesa dei Servi e della conseguente tutela del Municipio verso la stessa Chiesa (probabilmente il più antico stemma policromo del Comune di Imola attualmente esistente). E quindi, per volere del Comune di Imola, la Chiesa si arricchisce in questo periodo di pregiate opere d’arte. Anzitutto la stupenda e imponente ancona sullo sfondo dell’interno della Chiesa sopra l’altare maggiore, opera dell’intagliatore e falegname imolese Giuseppe Giuliani, figlio di Giacomo, realizzata nel 1680/1681, e che racchiude la preziosa icona raffigurante la Madonna “Salute dei Malati”. Altare del Crocifisso e grande Crocifisso opera di Giulio Giuliani, figlio del sopraccitato Giuseppe, realizzato tra il 1600 e il 1700. Altari con i grandi quadri raffiguranti: “San Filippo Benizi” e “San Pellegrino Laziosi”, entrambe opere dell’artista forlivese Domenico Maria Viani del 1699, molto lodati e apprezzati. Altro altare con grande quadro raffigurante “Santa Giuliana Falconieri” dell’imolese Giuseppe Maria Bartolini del 1723. Altare con la statua raffigurante la Madonna Addolorata, particolarmente venerata dai Servi di Maria, opera del bolognese Filippo Scandellari del 1754. La Cappella dell’Addolorata fu interamente rifatta in marmi pregiati per volere dell’allora Vescovo di Imola, l’Arcivescovo Card. Giovanni Maria Mastai Ferretti (poi Papa Beato Pio IX), nel 1842 su progetto dell’architetto Luigi Ricciardelli. Nel 1911 l’interno della Chiesa venne completamente affrescato per volontà del parroco Don Luigi Manara, e l’opera fu realizzata dall’artista Giovan Battista Baldi. Il campanile della Chiesa dei Servi è opera dell’architetto imolese Lorenzo Mattoni che lo realizzò tra il 1701 e il 1705.
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