Stretta tra i palazzi della Bisceglie moderna, dove un tempo era solo campagna, resiste intatta una piccola chiesa del XII secolo, scolpita nella pietra locale, esempio raro di romanico pugliese puro. Il piccolo tempietto, dedicato a Santa Margherita d’Antiochia, rappresenta un “attestato di gratitudine” da parte del suo fondatore, Falco, giudice della Curia Imperiale.
La chiesa, innalzata in ottima pietra da taglio a corsi disuguali, ha una semplice facciata a capanna a paramento liscio, con un portale lunato a doppia ghiera sovrastato da un oculo, originariamente traforato. Il timpano di facciata, coronato da una teoria di archetti rampanti, incornicia una rosa scolpita con le iniziali della Santa, titolare del tempio. Il tetto presenta una copertura piramidale che nasconde l'estradosso della cupola ed è a “chiancarelle”, piccole lastre di pietra calcarea locale.
La chiesa è arricchita da un elegante apparato ornamentale. Inoltre vi sono lapidi iscritte che trasmettono la memoria dei personaggi qui sepolti, come Riccardo, Mauro e Basilio Falconi, e l'abate Giacomo; vi è, infine, una iscrizione del 1136 proveniente dalla chiesa di San Fortunato, ormai scomparsa.
Una curiosità: a corredo della chiesa venne realizzata, nel XIII secolo, una tavola raffigurante le eroiche imprese e le virtù di Santa Margherita che si mostra con le mani alzate in atto di preghiera. Attualmente la tavola è conservata presso la Pinacoteca provinciale di Bari.
Il 18 dicembre 2012 è stata firmata una convenzione tra il Comune di Bisceglie e il Comitato FAI di Andria Barletta Trani per la valorizzazione, la promozione e la pubblica fruizione della Chiesa di Santa Margherita.