L’edificio sacro di origine medievale, ma rimaneggiato a più riprese nel corso dei secoli, è uno dei più antichi del borgo (XIII secolo). La chiesa di piccole dimensioni viene ricordata in alcuni documenti come cappella gentilizia, jus patronato della famiglia Cosentino di Catanzaro. Due stemmi sono apposti sopra l'arco d'ingresso in granito: quello papale del Capitolo Lateranense (Sub sacrosanta Lateranesi Eclesia) che testimonia l’affiliazione spirituale alla Basilica patriarcale di San Giovanni in Laterano di Roma e, di proporzioni minori, quello gentilizio (De familia Cosentinorum). Del primitivo impianto romanico con influenze ancora bizantine resta traccia nella facciata a capanna scandita da due monofore strombate e nel modesto campanile a vela che la conclude sul lato sinistro. L’interno a navata unica, notevolmente alterato rispetto alle origini a causa dei restauri condotti nel secolo scorso, presenta un interessante soffitto a lacunari in legno.