La chiesetta è una delle prime costruzioni della cristianità esistenti nella provincia di La Spezia.
Le prime notizie sulledificio risalgono alla seconda metà del 1300, precisamente al 28 dicembre 1362, quando Giovanni di Benvenuto Marzocco lasciò dieci soldi allopera della chiesa di S. Lucia di Vexigna.
Nel 1524 l'edificio subì un primo restauro a opera del Maestro Giovanni Visseggi, come ricorda l'iscrizione marmorea sopra la porta d'ingresso.
Altre notizie ci giungono dal visitatore apostolico del 1584, che trovò l'edificio in buona condizione. Segnalò però la necessità di un nuovo intonaco e di restauri al pavimento per renderlo impermeabile all'acqua. In seguito, le visite pastorali rilevarono sempre carenze nella tenuta degli arredi sacri.
Non godendo la chiesa di alcun reddito, nel 1595 Monsignor Salvago destinò alla sua manutenzione i proventi delle elemosine, rendendo necessaria la presenza di un massaro che ne curasse la riscossione e la spesa.
Nel 1628 l'altare venne restaurato e nel 1667 i massari chiesero alla curia e ottennero dall'arciprete di Marinasco la restituzione dei beni immobili di S. Lucia, affinché i proventi fossero devoluti al mantenimento della chiesa. Tuttavia, mezzo secolo più tardi (nel 1712) , il visitatore apostolico ordinò che tali proventi tornassero a beneficio della curia e comandò di munire le finestre di una chiusura, in vetro o in legno.
Oggi l'edificio si presenta a pianta rettangolare, a navata unica. Il presbiterio è spartito in tre piccole navate, delle quali quella centrale è di dimensioni maggiori rispetto alle altre. La copertura è di tipo ligneo, a capanna. L'interno è a controsoffitto, con una volta in cannicciato, mentre il presbiterio ha una copertura con volte a botte, in pianelle in cotto.
L'interno è intonacato e rifinito con pregiate modanature e cornici. Gli esterni sono caratterizzati dalla facciata principale, dove si evidenzia la tipologia a navata unica. Sul fianco orientale vi è ancora traccia di un antico ingresso, murato forse nel 1878 in occasione della costruzione della sacrestia e del campanile.
Dopo il concilio Vaticano II vennero eliminati il coro e l'altare originale, quest'ultimo sostituito da un altro rivolto al popolo. Il campanile è stato ristrutturato nel 1980