L’insediamento delle Clarisse a Torino avviene nel 1244, quando Santa Chiara è ancora in vita. L’aspetto attuale della chiesa risale al 1742, quando fu riedificata ad opera del Vittone. Fratello di due Clarisse, Vittone presentò due progetti. Diversi furono i problemi che Vittone dovette affrontare. In primo luogo, la limitatezza dello spazio a disposizione - la chiesa è incuneata tra le strette vie del centro storico. Un’ulteriore difficoltà fu il fatto che le Clarisse erano un ordine di clausura: la chiesa doveva essere l’unico canale di comunicazione con l’esterno, ma al tempo stesso doveva garantire la separazione delle suore dai fedeli. Vittone supera entrambi i problemi. Lo spazio sfrutta l’alternanza di elementi concavi e convessi, tipici di Guarini, e crea delle “camere di luce” alla moda di Juvarra. La divisione tra suore e fedeli è sancita in maniera monumentale dall’altare maggiore, che divide l’aula principale della chiesa, da uno spazio intimo destinato alle Clarisse.