La chiesa, sorta agli inizi del XVI secolo, è posta al centro di una vasta area di bonifica e urbanizzazione voluta per decreto del Senato che per far fronte ad un aumento di popolazione della Serenissima in forte sviluppo. L’edificio dalle semplici linee architettoniche “a capanna”, tipiche di un edificio conventuale, faceva parte di un complesso affidato alle monache Agostiniane insieme ai suoi tre chiostri. Poco nota per la collocazione periferica a est della città, la chiesa è di grande interesse per le opere in essa contenute. Uno spettacolare soffitto affrescato, con l’effetto scenografico di “trompe l’oeil” che sfonda il tetto di Pier Antonio Torri e Pietro Ricchi, un imponente monumento funebre del Doge Marino Grimani, un prezioso palliotto raffigurante la battaglia di Lepanto, opere pittoriche di Veronese, Tintoretto, Palma il Giovane fanno di questo monumento una meta da scoprire, anche per i suoi dintorni, esempio di urbanizzazione “povera” rimasta intatta dal 1500.