La chiesa parrocchiale dedicata al vescovo Eusebio di Vercelli dà il nome al quartiere che si trova sulle alture del Comune di Genova, sul versante sinistro della Val Bisagno, tra il monte Montanasco e il monte Ratti (sul quale sorge l'omonimo forte). La chiesa si trova su una graziosa piazzetta, circondata da ristoranti e dall'antico nucleo abitativo rurale.
Le prime notizie riguardanti questa chiesa risalgono alla fine dell'XI secolo, quando i monaci benedettini dell'abbazia di San Siro di Struppa si trasferirono e costruirono una nuova chiesa con ospitale per pellegrini. Il borgo era a quei tempi un centro di via lungo la strada che da Genova portava a Molassana, Bavari e al levante genovese.
Nel corso dei secoli la chiesetta fu più volte rimaneggiata: tra le modifiche più rilevanti ci sono lo spostamento della facciata a levante, contrariamente all'uso più antico che prevedeva sempre l'ingresso principale rivolto a ponente. Dell'edificio originario si conserva ancora il campanile romanico, costruzione di eccezionale esilità, le cui superfici sono ripartite dalle tipiche specchiature a lesene angolari e a fregi di archetti ciechi.
All'interno della chiesa sono conservati un dipinto del fiammingo Cornelis de Wael, raffigurante i santi Eusebio, Giovanni Battista e Sebastiano (prima metà del Seicento) ed un altro, settecentesco, del savonese Carlo Giuseppe Ratti.