La Chiesa di Sant'Antonio abate al Lazzaretto in origine fu un semplice oratorio ed il suo nome appare per la prima volta in un rogito notarile del 1385 per l'affitto di un terreno ad essa contiguo.
La costruzione della Chiesetta fu attribuita ad Antonio Zerbi verso la metà del 1400.
Nel 1506, cent'anni più tardi, i figli di Antonio ridisegnarono e sistemarono la chiesa nell'impianto sostanzialmente giunto fino a noi e a ricordo del padre fecero murare all'esterno di essa una lapide ancora ivi esistente.
Nel corso degli anni, la chiesetta diventa testimone di numerose epidemie di peste: se ne contano 11, quella più famosa del 1630 detta del Manzoni, avendone lo scrittore diffusamente trattato nei Promessi Sposi.
Non è escluso che in questo periodo, anche nella chiesa come nelle stanze della casa del massaro (annessa alla chiesa stessa) siano stati ricoverati gli infetti di peste; è certo comunque che attorno sorgeva capanne protette da assiti e che in questo luogo furono sepolte più di