CHIESA DI SANT'ANTONIO ABATE

OLGIATE OLONA, VARESE

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CHIESA DI SANT'ANTONIO ABATE

La chiesa Sant’Antonio abate a Moncucco di Olgiate Olona (Moncucco evoca non un monte, ma un cocuzzolo: il complesso sovrasta la Valle dell’Olona) fu edificata nel Cinquecento dai Carmelitani dell’antica osservanza con un piccolo convento attiguo; aveva un cimitero visibile ancora nel 1689. Quando a ottobre 1652 papa Innocenzo X decretò la soppressione dei piccoli conventi, il convento di Moncucco caratterizzato dalla condotta discutibile dei pochi religiosi dimoranti (osservanza e regole monastiche nulle, attriti col clero locale) fu chiuso il 30 maggio 1653 dall’arcivescovo di Milano Alfonso Litta. Chiesa, convento e beni furono eretti in commenda (rendite percepite da un ecclesiastico); il complesso conobbe rinnovato splendore dal 1670, quando beneficiario divenne monsignor Carlo Bozolo (a Milano canonico della basilica San Nazaro di Milano e dal 1675 del Duomo) che impreziosì la chiesa erigendo la cappella del Crocifisso, migliorò culto e arredi, garantì un’amministrazione efficiente. Tornata nel Settecento sotto la giurisdizione della parrocchia, geograficamente e pastoralmente strategica (per custodire il Viatico, l’Eucaristia da portare ai moribondi), la chiesa Sant’Antonio abate fu abbellita a fine Ottocento: nel 1864 campana della fonderia Bizzozero di Varese (rifusa nel 1883 dalla fonderia Crespi di Crema), nel 1889 pronao, nel 1890 altare maggiore. Culto e devozione - legati a Sant’Antonio abate (la statua lignea è del XVIII secolo) e alla Beata vergine Maria del Monte Carmelo (Madonna del Carmine: patrona dei Carmelitani) - furono impreziositi dalla Festa del Santo Sepolcro nata nel 1886 in seguito a desiderio di diversi devoti che si onorasse il S.° Crocefisso (il simulacro ligneo secentesco presente in chiesa con altri due: Gesù morto del XVIII secolo; Pietà del XIX secolo), celebrata la domenica delle palme; evento che nel 1936 cambiò nome (Festa della Pietà) e data (domenica dopo Pasqua). Nella chiesa Sant'Antonio abate gli affreschi presentano: nella fascia alta una Annunciazione vicino all’arco dell’altare maggiore e sulle pareti figure e simboli che evocano gli attributi mistici della Madonna; sulle pareti in fascia bassa decorazioni, San Carlo Borromeo, Santa Barbara. Nell’altare ligneo della cappella Beata vergine Maria del Carmelo due tele raffiguranti la Beata Caterina Moriggi da Pallanza e la Beata Giuliana Puricelli da Busto Arsizio. Col tempo la chiesa Sant’Antonio abate cadde nel degrado e a poco valsero i lavori eseguiti nei primi due decenni del Novecento; un restauro fu eseguito nel 1955 (facciata sistemata occultando affreschi esistenti e rimodulando le linee architettoniche del pronao) e il tempio fu riaperto al culto a beneficio dei residenti nel rione con la celebrazione di una messa estiva (abolita nel 2004). Nella seconda metà del Novecento nell’ex convento i proprietari ricavarono abitazioni, mentre la chiesa fu oggetto abbellimenti: nel 1957 nuova statua della Madonna del Carmine, nel 1971 riparazioni al tetto, nel 1989 nuove porte, nel 1994 restauro totale di tetto, campanile, cappelle laterali. Il 17 gennaio alla festa patronale grazie a un gruppo di volontari che promuove eventi sacri e profani: messa solenne con benedizione del pane e bacio della reliquia del Santo, vespri solenni seguiti da benedizione degli animali, concerto. Il 16 luglio è la festa liturgica della Madonna del Carmine: si celebra una messa. La chiesa Sant’Antonio abate testimonia che gli Olgiatesi non dimenticano Storia, tradizioni e gesti di fede ereditati dalle generazioni che li hanno preceduti: le migliorano, perché tramandano nel tempo valori imperituri. Scheda curata da Alberto Colombo (marzo 2025).

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