L'edificio, in origine residenziale, fu trasformato nella chiesa attuale alla fine del seicento per volere del barone Sardi e nel 1694 risultava essere aperta al culto. Dopo il terremoto del 1706 fu oggetto di vari interventi che interessarono anche l'apparato decorativo e che si conclusero verso la metà del settecento. Nella seconda metà del settecento furono realizzati un coro, di cui si conserva solo la scaletta, e l'armadio in legno della sacrestia. La chiesa, un semplice ambiente rettangolare illuminato da due finestre settecentesche poste sui lati corti, presenta l'ingresso sul lato lungo rivolto verso il portale del palazzo baronale. Oltre al portale lapideo, sovrastato dallo stemma dei Sardi, il prospetto è caratterizzato da un coronamento rettilineo costituito da quattro file di coppi rastremati verso il basso. Su di un lato si trova la piccola vela campanaria.