Eretta nel Duecento con l'annesso convento, divenuto privato a seguito delle soppressioni napoleoniche, fu ampliata nella seconda metà del XV secolo e dotata di una facciata in mattoni; pur mantenendo l'originaria struttura ad una sola navata, si presenta nell'aspetto ricevuto tra la fine del Cinquecento e l'inizio del Seicento, secondo le prescrizioni del Concilio di Trento. Recenti sondaggi dietro l'intonaco hanno rivelato un intero ciclo di affreschi scalpellati durante la Controriforma. Frammentari, sono oggetto di restauro. Dovrebbero appartenere alle stesse maestranze senesi che, tra XIV e XV secolo, affrescarono in maniera analoga la chiesa di San Francesco. Dietro l'altare è collocata la lastra tombale di Jacopo Scotti, scolpita poco dopo il 1470 da Urbano da Cortona.