Questo edificio, tradizionalmente datato XIII secolo in base ad una prima menzione fornita dal repertorio di Goffredo da Bussero è stato in epoca più recente frutto di restauri e modifiche. L'attuale tetto su orditura lignea sostituisce una soluzione tecnica di matrice arcaica documentata dalle tracce, a oggi visibili, dell'antico sistema di copertura dell'abside; in origine la struttura aveva una copertura in lastre di pietra alettate sull'estradosso della volta e una terminazione di gronda a mensola della quale rimangono in sito alcuni elementi. La configurazione planimetrica della chiesa è caratterizzata da una peculiarità morfologica di notevole interesse: il rilievo geometrico delle strutture ha permesso di evidenziare che l'abside ha un profilo a ferro di cavallo cioè, seppure di poco superiore ad una semicirconferenza. Dal punto di vista morfologico, la peculiarità dell'impianto rimanda a tipologie proprie degli edifici del sec. VII - VIII; studi recenti possono dedurre importanti confronti con altri edifici di culto altomedievali dell'Italia settentrionale. Questa ipotesi potrebbe trovare confronto con la dedicazione santoriale a San Vittore, tipica degli oratori antichi. L'intitolazione, unita a quella di Sant'Ambrogio, sarebbe il più rilevante fossile - guida per la storia della cristianizzazione in territori milanesi. Un'eventuale indagine archeologica condotta nell'area della chiesa potrebbe avvalorare e notizie orali di sporadici ritrovamenti di sepolture e lastre di pietra, non escludendo una possibile fondazione a carattere esaugurale e funeraria.
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