CHIESA DI SAN VITO E MODESTO A MONTALI

MONTALI, PERUGIA

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CHIESA DI SAN VITO E MODESTO A MONTALI
La costruzione della Chiesa parrocchiale dedicata ai Santi Martiri Vito e Modesto risale al 1100, e terminata nel 1137, fa parte di un complesso con chiostro isolato nelle vicinanze del Castello di Montali e probabilmente ne costituiva avamposto, come si desume dalla presenza della torre inglobatavi. La prima chiesa parrocchiale del Castello distava da esso circa km 1,600 ed era intitolata a San Andrea. Fu per ragioni di sicurezza che, alla fine del 1500, il titolo parrocchiale fu riunito con quello della più vicina Abbazia di San Vito di Montali (che appare nel catasto del 1361 e negli estimi del 1444 e del 1493) divenendo così l’unica parrocchia del Castello. San Vito di Montali fu fondata presumibilmente dalla comunità Benedettina che nel Medioevo aveva occupato quelle terre. La sua curia fu conferita anche a nomi illustri, fra i quali, nel 1337 ad Ottaviano, detto Tano, figlio di Cello di Bernardino de’ Conti di Marsciano. Nel XVI secolo un insigne vescovo, Napoleone Comitoli, entrato nelle simpatie di papa Gregorio XIV, ottenne da quest’ultimo alla fine del 1500 la Badia di S. Vito di Montali. L'intero edificio ha una facciata principale dal lato opposto della chiesa verso il Castello e reca una lapide dedicatoria del Cardinal Fulvio della Corgna (seconda metà del XVI secolo). All'interno della chiesa una lapide posta dal parroco Giuseppe Donati nel 1854, ricorda l'intervento del cardinale Antonio Tosti per l'abbellimento della chiesa. La chiesa è edificata interamente in pietra, compresa la volta leggermente a sesto acuto. La pianta è rettangolare abbastanza prolungata con presbiterio rialzato di un gradino. Le tecniche sono di due tipi e mostrano differenza tra l'aula e il presbiterio, nel quale una tamponatura sembra creare una intercapedine rispetto alla parete di fondo preesistente e da qui, per cinque alti gradini, si scende ad una sacrestia adornata di altare e di nicchia. Era presente anche la fonte battesimale a destra entrando sulla controfacciata. A seguire due nicchie contrapposte per confessionali. Attualmente, al centro, si possono vedere delle nicchie per altari laterali, una con affresco, una sfondata in porta ed una trasformata in finestra, entrambe verso il cortile. Nel presbiterio due nicchie laterali ai fianchi del passaggio alla sacrestia. Nel passaggio si ripetono due nicchie di forma quadrata. La facciata principale è a vista. Ha una porta con mostra in mattoni una nicchia quadrata per ospitare un'immagine o la dedica, sopra una finestra ampia come la porta. Termina in modo lineare ma vi si scorge la traccia degli spioventi. L'angolo di sinistra è interamente ricostruito. Sopra l'angolo di destra, c'è il campanile a vela. Si nota che la parte destra della chiesa si appoggia ad una torre in arenaria lavorata. Il lato sinistro è libero sui campi e possiede grosse murature a scarpa. La cortina muraria è qui molto ben lavorata fino al presbiterio dove la tecnica cambia. Il lato destro è occupato ed ha un cortile con ingresso gotico alla chiesa. L'edificio presenta inoltre una lavorazione delle pietre con rigature e bocciardature particolari.
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