Benché nota dal IX sec., è del 1030 la menzione d’un edificio di culto in questo luogo, sacro già nell’età regia dell’antica Roma. Nella prima metà del XVI sec. Giulio II la concesse ai Domenicani, e fu poi commenda di Ascanio Sforza. Paolo IV la affidò nel 1555 ai Teatini, che la tennero fino al 1799. Nel corso del ‘500 vi si tenne un cenacolo religioso-culturale, del quale fecero parte il Peruzzi, Michelangelo e Vittoria Colonna. Dopo il 1870 il convento fu sede delle Forze Armate, che tuttora lo occupano. A navata unica con cappelle laterali, l’interno mantiene l’armonia malgrado l’accorciamento per l’apertura di via XXIV Maggio, che ne ha alterato le proporzioni. E’ un vero scrigno di tesori cinquecenteschi, come lo sfarzoso soffitto ligneo a lacunari dorato e dipinto con scene a rilievo. Alla fine del ‘500 il Mascarino realizzò la cappella Bandini; nei pennacchi della cupola sono tondi affrescati dal Domenichino, mentre le sculture nelle nicchie sono opera di A. Algardi e F. Mochi