Fuori Norcia, presso il cimitero di Campi, sorge la Chiesa di San Salvatore che, assieme ai suoi preziosi affreschi tre-quattrocenteschi, è uno dei tanti tesori sbriciolati dal terremoto del 2016.

Venne costruita come pieve romanica (Pieve di Santa Maria) già nel XII secolo, lungo l’importante via di comunicazione che da Spoleto discendeva verso l’adriatico. Nel luogo esisteva già un tempietto romano le cui fondamenta si possono vedere sulla fiancata sinistra della chiesa.

Due portali ne caratterizzano la facciata a capanna: quello sinistro è del XIV secolo mentre il destro, più raffinato, è pertinente a un successivo ampliamento tardo quattrocentesco, quando, in conseguenza dell’aumento della popolazione, fu costruita una seconda navata. Ma la vera anima di questo piccolo gioiello Umbro è all’interno: le due navate sono decorate da affreschi del XIV-XV secolo da pittori marchigiani, toscani e umbri, tra cui gli interventi di Giovanni e Antonio Sparapane.

Più volte la chiesa venne danneggiata e più volte fu ristrutturata o rabberciata; ma il terremoto dell’ottobre 2016 la sbriciolò completamente assieme alla bellezza delle opere custodite.

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