Il nucleo originario della chiesa di san Salvatore risale al 1574, quando dagli abitanti venne costruita una cappella per ringraziare Dio per essere stati risparmiati dalla peste. Divenne presto luogo di devozione. Nel 1836, in seguito alla diffusione locale dell'epidemia di colera (1835-1837), il paese venne risparmiato, e venne eretta la chiesa. Durante la prima guerra mondiale venne danneggiata dai militari del 50° Battaglione delle Milizie Territoriali, che della chiesa ne fecero un riparo. Venne restaurata nel 1924 grazie ad un investimento della famiglia Grassi di Busto Arsizio. Seguirono inoltre altri restauri, come nel 1953-1954 e nel 1974. Consiste in una sola navata con pianta rettangolare, sovrastata da una volta a crociera, e terminante in un abside circolare, ed è molto affrescata. Sul lato destro vi è la sacrestia, mentre su entrambi i lati vi sono nicchie che contengono statue di santi. L'Altare Maggiore contiene una statua di Gesù Cristo. Il pavimento è di semplice piastrelle di cotto. La facciata è composta da un frontone triangolare con al centro un rosone. In cima vi è una statua di san Salvatore. Vi è inoltre un campaniletto ancora munito di campana. Vi è un pronao; all'interno è sovrastato da un soppalco raggiungibile con una scala interna.
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