La Chiesa, eretta nel 1478, dopo un'epidemia di peste, presenta un interessantissimo ciclo di affreschi di Giovan Pietro da Cemmo e del padre Magister Paroto (o Pasoto) eseguiti tra il 1483 e il 1486, rara testimonianza della pittura lombarda dell’epoca, caratterizzato da elementi del gotico internazionale e del Rinascimento. Nel sottarco del presbiterio e sotto l'Annunciazione sono raffigurate 12 sibille con il proprio oracolo perfettamente leggibile. Si tratta di una tra le prime rappresentazioni in assoluto dell'intero corpus di 12, dopo l'aggiunta alle 10 del canone di Varrone, delle sibille Europa e Agrippa ad opera del Domenicano Filippo Barbieri e pubblicate per la prima volta nel 1481 nel testo "Sibyllarum et prophetarum de Christo vaticinia". Nella volta, realizzata secondo l'impostazione di Vincenzo Foppa nella chiesa del Carmine di Brescia, sono rappresentati i quattro evangelisti con il loro simbolo : il toro per San Luca, l'aquila per San Giovani, l'angelo per San Matteo e il leone per Sam Marco. Negli oculi della volta i primi quattro dottori della chiesa e nella parete di fondo una straordinaria crocefissione.
Rimaneggiata tra '800 e '900 con l'aggiunta di un pronao in stile neogotico, ha recentemente riaperto dopo 13 anni di chiusura e restauri.
Il Duomo di S. Giorgio è l’emblema dell’autonomia e della passata ricchezza di Bagolino, scrigno di numerose opere d’arte di alto livello, fra le quali opere di Palma il Giovane, Camillo Rama, Francesco Torbido, Lucchese e Andrea Celesti.