CHIESA DI SAN PIETRO IN CARPIGNANO

QUILIANO, SAVONA

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CHIESA DI SAN PIETRO IN CARPIGNANO
Nel territorio del comune di Quiliano, sul confine con Savona esiste un sito antichissimo: indagini archeologiche effettuate anche in tempi recenti hanno offerto una serie di reperti databili a partire dal I secolo. La scoperta di una vasca di epoca romana fa presumere un insediamento di tipo agricolo adiacente a un ramo della Via Aemilia Scauri che collegava la vicina Vada Sabatia (l’attuale Vado Ligure) con la pianura Padana attraverso la val Quazzola (ove sussistono ancora ponti di epoca romana). Tuttavia le più antiche notizie su questo sito risalgono a un documento di cessione di diritti di proprietà del 24 aprile 1180 quando Pietro, preposito di san Giorgio, dà per 29 anni a Ottone di Traisio i diritti della chiesa di San Pietro in Carpignano. Da questo atto appare chiara la dipendenza di San Pietro dal monastero genovese dei Benedettini di Fruttuaria. Successivamente, nell’atto di vendita dei possedimenti del 10 aprile 1191, la chiesa è citata come riferimento topografico nel documento in cui il marchese Ottone Del Carretto vende ai Consoli Savonesi tutto ciò che possiede da Sancto Petro de Carpignano infra usque Saonam (documento di emancipazione della comunità savonese dall’autorità feudale), atto in cui la chiesa figura citata come termine di confine tra i due territori in questione (Savona e Quiliano). architettonica a navata unica con abside semicircolare rivolta a sud con l'ingresso è stato ruotato di 90° rispetto alla posizione originale e il portale ad arco. Resti dell'antica muratura perimetrale collegano l’attuale facciata al campanile cuspidato in laterizio che poggia per un angolo su una colonna romana di reimpiego (unica rimasta di quelle che dovevano sostenere le volte romaniche), staccato dalla chiesetta, restò immutato fino al XVII secolo, l'attuale corpo è databile al 1710, periodo in cui venne restaurata per volere della signora Annamaria Gavotti e trasformato nell’attuale cappella (orientata con la facciata a sud), che ingloba la parte iniziale della chiesa precedente. architettonica a navata unica con abside semicircolare rivolta a sud con l'ingresso è stato ruotato di 90° rispetto alla posizione originale e il portale ad arco. Resti dell'antica muratura perimetrale collegano l’attuale facciata al campanile cuspidato in laterizio che poggia per un angolo su una colonna romana di reimpiego (unica rimasta di quelle che dovevano sostenere le volte romaniche), staccato dalla chiesetta, restò immutato fino al XVII secolo, l'attuale corpo è databile al 1710, periodo in cui venne restaurata per volere della signora Annamaria Gavotti e trasformato nell’attuale cappella (orientata con la facciata a sud), che ingloba la parte iniziale della chiesa precedente.
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