CHIESA DI SAN PIETRO

CAVALLERMAGGIORE, CUNEO

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CHIESA DI SAN PIETRO
La Chiesa di San Pietro risale al secolo X. Ricca di affreschi è ( insieme a Santa Maria della Pieve, ora completamente ricostruita) la più antica e la prima parrocchia di Cavallermaggiore. Era situata all'esterno delle mura medievali La storia vede Arduino III il Glabro Marchese di Susa concedere nel 969 alcuni fondi agricoli situati in Cavallermaggiore ai monaci Benedettini del monastero della Novalesa (Susa) detto poi Bremetese in seguito alla distruzione del monastero da parte dei Saraceni e alla fuga dei monaci, prima in Torino poi a Breme in Lombardia. La donazione del Marchese di Susa venne in seguito confermata dagli imperatori Corrado II di Franconia detto il Salico( 990–1039), Arrigo III (Enrico III di Franconia detto il Nero, 1017–1056), Arrigo IV (Enrico IV di Franconia, 1050–1106) e Ottone IV (di Brunswick, 1175–1218), nonché dai Papi Benedetto VIII (?-1024), Innocenzo II (?-1143) ed Eugenio III (1080–1153) (dal V. Terraneo, Bollario Romano). La Chiesa, costruita dai Benedettini, si presume sia stata riconosciuta parrocchia di Cavallermaggiore verso il 1021. Nei secoli XIV e XV vengono dipinti gli affreschi attualmente visibili e necessitanti di restauro, situati nell'abside, nelle due absidiole laterali e nella parete nord. In particolere nell'absidiola sinistra si vedono due pitture che Giovanna Galante Garrone ha attribuito ad Hans Clemer o alla sua scuola. Dopo 500 anni di amministrazione da parte dei monaci, nel 1511 il Marchese di Romagnano: Ajmone, fa costruire nel centro cittadino a proprie spese l’attuale chiesa di San Michele su una cappella già dedicata a San Michele, dove suo figlio Antonio era priore, e su una parte del castello abbattuto definitivamente nel 1590 (Archivi Comunali). Infine richiede alla Santa Sede di trasferire la Parrocchia di San Pietro (definita vecchia, angusta e scomoda) con tutti i benefici e tutte le proprietà, in San Michele. Papa Leone X (1475-1521, 217° papa), con bolla del 16 febbraio 1512 (archivi Camerali) ne concede il privilegio. Dopo l’abbattimento del monastero, San Pietro restò semplice chiesa devozionale,con funzione di cimitero molto utilizzato. Per ampliare il cimitero stesso,la chiesa venne notevolmente ridotta eliminando la sua parte iniziale e la facciata (circa metà dell edificio) ed abbattendo il campanile absidato. Si utilizzò l' accesso al campanile per realizzare il nuovo ingresso alla chiesa posto sulla parete laterale sud e poter delimitare con mura il perimetro del cimitero. Durante quel periodo iniziò il rimaneggiamento delle pitture applicando alle pareti lapidi in marmo o dipingendo a secco le scritte per ricordare gli inumati. Il cimitero fu attivo fino al 1887, quando venne realizzato l'attuale cimitero sulla strada verso Monasterolo.
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