A metà della collina su cui sorge il Castello Adorno si erge, a tutti ben visibile, la Chiesa di San Pietro. Dal suo sagrato, nel riverbero della luce calda riflessa dalla facciata, ci possiamo proiettare idealmente sulla valle del fiume Orba. La prima testimonianza storica dell'esistenza di una piccola chiesa nella zona di Silvano Superiore risale al 1308, data della promulgazione degli Statuti di Silvano. Era posta poco sopra il castello dei Marchesi del Bosco ed era sotto la giurisdizione della Pieve di Prelio (oggi Santa Maria della Neve in località Pieve). Alla fine del '400 i Marchesi Adorno, nuovi titolari del feudo, mentre costruiscono più in alto il loro nuovo castello, ottengono da Papa Innocenzo VIII il giuspatronato sulla Pieve di Prelio trasferendone le prerogative alla chiesa di San Pietro che diventa Chiesa Parrocchiale, sede del Pievano e “loro” chiesa. L’ultima degli Adorno, Maddalena, sposa il nobile pavese Luigi Botta e dà inizio alla dinastia dei Botta Adorno. I marchesi Botta Adorno e gli Arcipreti di San Pietro danno inizio all'opera di restauro e successivamente di ampliamento e abbellimento della chiesa che si concluderà nella seconda metà del 1800. La chiesa attuale, ampliata a fine ’700 con pianta a croce latina, conserva sempre un’unica navata, ma tutta la parte del transetto e dell'abside risulta sopraelevata rispetto ad essa. All'incrocio dei due bracci troviamo una splendida cupola. La vista dall'esterno rivela una struttura solida ed articolata, in cui la forma quadrata caratterizza i ritmi volumetrici del transetto e del tiburio. All'interno le volte risultano tutte affrescate e riccamente decorate con momenti della vita di San Pietro ad opera di Pietro Ivaldi, pittore molto famoso nell’ Alto Monferrato, originario di Ponzone e sordomuto dalla nascita. A sinistra dell’abside e riservato ai marchesi, il matroneo era ed è accessibile da un ingresso posteriore su cui ancora domina lo stemma degli Adorno. A sinistra dell’abside e riservato ai marchesi, il matroneo era ed è accessibile da un ingresso posteriore su cui ancora domina lo stemma degli Adorno. In attesa di restauro, ma ancora ben conservato, è presente un imponente organo costruito nel 1856 da Camillo Guglielmo Bianchi, uno dei migliori organari del '800.