È difficile che possa essere identificato con il S. Nicola in Erse della bolla di Pasquale II del 1115. Citato anche in quella del 1118, ma con tutte le riserve di cui sopra. Tuttavia, la data 1074 sul ceppo della campana (di cui è rimasta memoria) può costituire un punto di partenza accettabile, ed infatti, malgrado gli sciagurati restauri cui è stata sottoposta, la chiesa denuncia ancora, specie nel campanile a vela a due fornici, le proprie lontane origini. L’interno è ben tenuto e curato. Meritano attenzioni il bel cassettonato ligneo (forse settecentesco) e gli altari barocchi, purtroppo pesantemente ridipinti. L’altare maggiore è monumentale e scenografico e conserva una scultura lignea di S. Nicola. Sull’altare destro la pala raffigura la Madonna di Loreto, sul sinistro l’Immacolata Concezione.