Nel 1144 Corrado III conferma la pieve di Nogara e Salizzole all’abbazia di Nonantola. Nel 1145 papa Eugenio III la assegna al vescovo di Verona. Nel 1407 è pieve. Da essa dipendevano la chiesa di S. Caterina in Visegne e la chiesa di S. Maria in Engazzà. In seguito all’erezione in pieve fu riedificata e rinnovata. Tra il 1843 ed il 1899 fu restaurata e ampliata nelle forme e dimensioni attuali. Esternamente si presenta con facciata a capanna in stile neoclassico. Orientamento ad occidente. Torre campanaria addossata al fianco settentrionale della chiesa. Impianto planimetrico ad unica aula rettangolare, con presbiterio quadrangolare rialzato di tre gradini, concluso con abside semicircolare cinta da un deambulatorio; lungo i fianchi dell’aula quattro semi-cappelle accolgono l’altare di S. Eurosia e l’altare della Madonna, sul lato sinistro, e gli altari di S. Antonio da Padova (con S. Luigi Gonzaga) e di S. Giuseppe, sul lato opposto. I prospetti della navata sono ritmati da lesene d’ordine ionico su cui si imposta la cornice modanata sommitale; le pareti sono decorate con specchiature in lieve sfondato ed opere pittoriche; al centro della parete di controfacciata è posta la pala raffigurante S. Martino (Pietro Perotti, 1779). L’aula è coperta da una controsoffittatura piana decorata con un dipinto realizzato nel 1960 da Giuseppe Resi; il presbiterio è sovrastato da una volta a crociera affrescata. Copertura a due falde con struttura lignea portante e manto in coppi di laterizio. La pavimentazione della navata è realizzata in quadrotte di marmo rosso Verona e marmo biancone; il piano del presbiterio è pavimentato con lastre di marmo rosso Verona.