La chiesa, originariamente dedicata a San Paolo, fu eretta nel 985 dal vescovo di Parma Sigefredo II che vi collocò le reliquie della martire cristiana santa Felicola. L'edificio fu rifatto nel 1584 e fu riconsacrato il 29 giugno 1604. Soppresso l'annesso monastero di religiose benedettine, la chiesa e la parrocchia furono chiuse dal vescovo Caselli il 25 giugno 1810. La Duchessa Maria Luigia decise di ricavare dalla chiesa la Cappella Palatina, destinata alle funzioni religiose della sua corte: il titolo della chiesa fu mutato in San Ludovico e fu riaperta nel 1817. Negli anni vi lavorarono numerosi artisti: Niccolò Bettoli, Giovanni Riccò, Giovanni Gaibazzi, Giocondo Vignoli, Francesco Pescatori, Bernardino Riccardi, oltre ad artigiani e maestranze che si occuparono degli stucchi, degli arredi e dei paramenti. Dopo il 1860 la chiesa fu sconsacrata e agli inizi del 900 l'edificio fu adibito a centrale elettrica. Oggi è utilizzata dal Comune come spazio espositivo per mostre.