Nel cuore del borgo di San Buono si erge la maestosa chiesa madre intitolata al martire Lorenzo, che venne menzionata per la prima volta nel XIV secolo e che, assieme all'adiacente palazzo Caracciolo, ingolba i resti di un preesistente catsello di cui oggi non rimane che una sola memoria storica. La Parrocchiale venne variamente ristrutturata nel corso dei secoli successivi, e in particolare a partire dal 1774, ma anche nel corso del XIX e del XX secolo. La sua facciata, imponente e di estremo impatto, è di stile neoromanico, ed è stata edificata a partire dalla fine degli anni '50 del Novecento. L'interno è a navata unica, interamente percorso da una pregevole successione di decorazioni a stucco di rara delicatezza, realizzati tra il 1893 e il 1906 da Giovanni Fagnano. Sulle volte campeggiano i coevi affreschi del pittore guardiese Ferdinando Palmerio. Notevoli sono pure l'organo settecentesco attribuito ai D'Onofrio, un'acquasantiera del 1619 e un gruppo sculturoreo in cartapesta del 1913 collocato all'ingresso della chiesa. Ai piedi dell'altare si scende verso la cripta, in cui riposano le spoglie di San Buono Martire, patrono del paese. Risalendo verso la navata, si incrocia una straordinaria prospettiva, in cui l'artistica balaustra sembra racchiudere l'intero soffitto e la grandiosa cupola rivestita da una raffinata decorazione a cassettoni. L'intero edificio versa però in uno stato che si fa sempre più precario: non è difficile notare alcuni segni di cedimento e alcune pesanti macchie di umidità. Sarebbe quindi auspicabile una piena valorizzazione di questo magnifico bene.