La piccola chiesa di San Giovanni dei Lebbrosi, dedicata a San Giovanni Battista, prende il suo toponimo dall’annesso lebbrosario, del quale oggi più nulla esiste, che Ruggero II fece edificare, verosimilmente in memoria del fratello Goffredo, che secondo il cronista Goffredo Malaterra era morto di lebbra.
La chiesa di San Giovanni dei Lebbrosi, presenta delle affinità con le prime chiese costruite dai normanni in territorio messinese durante il periodo della Contea (1060- 1130), e si contraddistingue per l’uso dei pilastri per dividere le navate.
L’edificio religioso fu pesantemente rimaneggiato nel XVII secolo, in occasione di un rinnovamento che ne aveva snaturato i caratteri originari. Gli interni erano stati appesantiti con l’inserimento di voltoni in muratura e l’applicazione di una veste decorativa in stucco che aveva occultato le finestre delle navate laterali. drastici restauri diretti dall’architetto Francesco Valenti tra il 1920 e il 1934 hanno restituito alla costruzione il suo austero e spoglio splendore originario, liberandola da tutte le sovrastrutture di epoca barocca.
La chiesa ha orientamento sud-ovest nord-est ed è una limpida costruzione eseguita con piccoli conci di tufo calcareo ben squadrati messi in opera a corsi regolari.
L’esterno è semplice e privo di decorazioni, ai fianchi si trovano una serie finestre di forma leggermente ogivale delimitate da ghiere.
L’ impianto interno è quello tradizionale basilicale a tre navate, divise da tre coppie di robusti pilastri a sezione poligonale, sui quali impostano quattro arcate dal sesto moderatamente acuto. Le navate, presentano coperture lignee a capriate, realizzate dal Valenti secondo un’ipotetica “forma originaria”.
Il presbiterio triabsidato e tripartito da due archi longitudinali, ha l’abside centrale preceduto da un breve spazio rettangolare sopraelevato rispetto al piano basilicale, che accoglie l’altare.
Infine, visitare San Giovanni dei Lebbrosi durante le funzioni religiose dona un senso di pace e di serenità che altri monumenti simili, ormai non hanno più.