L’area dove sorge la Chiesa di San Giovanni degli Eremiti ha svolto sempre una funzione sacra. Si tratta di un magnifico esempio di edificio cristiano, costruito secondo modelli architettonici islamici. Il suo aspetto, creato con una successione di cubi sormontati da cupole, ha una forte valenza simbolica. Sia nell’arte fatimita che in quella bizantina, infatti il quadrato è il simbolo della terra mentre il cerchio è quello del cielo. Nel corso dei secoli sono stati infatti costruiti: prima un edificio pagano, poi nel 581 d.C. un monastero gregoriano dedicato a Sant’Ermete e nel X secolo un edificio arabo. Agli anni tra il 1130 e il 1148 risale la costruzione di un monastero benedettino. Questo, oltre la Chiesa di San Giovanni e il suo chiostro, comprendeva anche un dormitorio, un refettorio e un cimitero, oggi non più esistenti. L’abbazia aveva un notevole prestigio a Palermo tanto che l’abate era il confessore del re e primo cappellano della Cappella Palatina. Nel corso del XVI secolo, la chiesa subì notevoli trasformazioni e fu inglobata in una nuova costruzione. Un intervento di restauro del 1880 ha demolito gli ampliamenti cinquecenteschi e ha riportato l’edificio all’aspetto originario.
Della struttura dell’antico monastero benedettino è sopravvissuto solamente il chiostro. La sua costruzione risale probabilmente al XIII secolo ed è una piccola oasi a Palermo dove miracolosamente rivive un angolo d’Oriente. La sua forma rettangolare e le sue colonnine binate con archi a sesto acuto sembrano anticipare la costruzione del chiostro del Duomo di Monreale.
La chiesa di San Giovanni degli Eremiti, con le sue cinque cupole rosa, è uno dei monumenti simbolo dell’itinerario Unesco: Palermo Arabo-Normanna e le Cattedrali di Cefalù e Monreale.