CHIESA DI SAN GIOVANNI BATTISTA

MASSIMENO, TRENTO

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CHIESA DI SAN GIOVANNI BATTISTA
La Chiesa, di fondazione medievale, sorge isolata sul dosso detto “Castèl” a nord dell'odierno abitato. Qui, secondo la leggenda popolare, stava l'antica rocca tardo-romana di Massimeno (240-476 d.C.). Un evento calamitoso -forse frana o incendio- distrusse l’insediamento, portando gli abitanti a stabilirsi verso l'attuale paese. In questo luogo vennero infatti rinvenuti, durante gli scavi degli anni novanta, alcuni reperti (un'armatura contenente uno scheletro, alcune monete e due sepolture contenenti vasi di cotto) di epoca tardo romana. La chiesa di San Giovanni Battista viene documentata a partire dal 1400. Nel 1534 venne affrescata da Simone II e suo figlio Filippo appartenenti ai Baschenis, famiglia di pittori itineranti -originari della Valle Averara, nel bergamasco- ed autori di molti affreschi presenti nelle chiese della Val Rendena. Nel 1694 l'edificio venne riedificato (nella parte alta della facciata vi è infatti un medaglione che recita "Anno Domine MDCLXXXXIV Comune di Massimeno fece fare di me Francesco Comiti muratore Comasco f. dì 1 ottobre 1694". Quando negli anni ‘50 venne aperta la cava di feldspato, situata accanto al colle, la chiesa iniziò a subire gravi danni strutturali, causati dalle frequenti esplosioni di tritolo. Dopo la chiusura delle miniere, nel 2006, la chiesa venne ristrutturata e tornò all'antico splendore. Sulla facciata esterna, a sinistra, possiamo trovare un enorme San Cristoforo, protettore dei viandanti, con in spalla un Gesù Bambino. Sotto due santi: forse Santa Liduina mentre l'altro non è identificabile.. Sopra il portale si trova un dipinto raffigurante San Giovanni Battista, la Madonna con Gesù bambino e San Giobbe. Tutti questi dipinti sono opera dei Baschenis (1533-34). A destra vi è l'ultima stazione di un'antica Via Crucis (di cui oggi sono visibili solamente i resti dei capitelli situati sull’antica via che da Giustino portava a Massimeno), dipinta dal pittore Giovanni Battista Chinatti. All'interno, nella zona absidale, possiamo notare pitture più antiche, ascrivibili alla seconda metà del ‘400. In fondo a destra, nel transetto un dipinto raffigurante il battesimo di Gesù (autore ignoto) e nella parete di fondo del transetto dx tre santi (San Bartolomeo, la Madonna del Latte e San Giorgio con il drago) attribuiti a Filippo Baschenis. Il restauro del 2011 ha riportato alla luce una cornice blu e oro attorno ai dipinti. Dalla parte opposta del transetto, invece, troviamo San Bartolomeo, San Michele Arcangelo, Santa Caterina d’Alessandria e Sant'Antonio Abate sempre attribuibili alla cerchia dei Baschenis. Lungo la parete sinistra si possono intravedere i resti pittorici di un’Ultima Cena, opera attribuita a Simone II e purtroppo persa a causa dell’apertura delle cappelle laterali durante l’ampliamento del XVII° secolo. Sopra l’abside troviamo una serie di affreschi di origine ignota, risalenti all’innalzamento della chiesa del 1694. All’esterno della chiesa, posta sul lato sinistro, si trova una vecchia acquasantiera in granito murata nella parete. Qui, sempre secondo la tradizione locale, le donne che desideravano avere un figlio dovevano appoggiare la testa all’interno dell’acquasantiera recitando una preghiera e ricevere in tal modo la fertilità.
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