Chiesa di San Giorgio.
E’ una piccola chiesa nell'abitato di Serso, una frazione del comune di Pergine Valsugana. La chiesa è dedicata a San Giorgio; ha una posizione favorevole, dal suo sagrato si gode infatti di un panorama molto gradevole. La sua origine è lontana, ma la datazione arriva al XVI secolo. All'interno si trovano due altari lignei e l’abside decorata da affreschi gotici, con un Cristo con giglio e spada nel giorno del giudizio, iconografia particolare e non molto diffusa.
Museo della Centrale idroelettrica.
A Serso è ancora in funzione una piccola centrale idroelettrica che sfrutta le acque del Rio Nero che, scendendo da Montagnaga di Pinè, si getta nel torrente Fersina. Fatto quasi incredibile, la centrale a corrente alternata trifase entrò in funzione nel 1893, quando nel mondo si contavano pochissime centrali mosse da un salto ad acqua. A tale scopo, a monte della centrale venne costruita una diga con un bacino di circa 6.000 metri cubi, per un risultante salto d'acqua di 188 metri ed una portata variabile da 50 a 150 litri al secondo. Nel corso degli anni il gruppo turbina-alternatore è stato sostituito diverse volte, fino ad arrivare all'attuale potenza di circa 176 Kw.
Nel 1924 la centrale disponeva di ben quattro gruppi turbina-alternatore; il quarto è oggi visibile nell'annesso Museo della Centrale idroelettrica di Serso, che espone anche strumentazioni di misura, controllo e protezione d'epoca, oltre ad una ricca raccolta iconografica e documentaria relativa alla costruzione dell'impianto idroelettrico.
Sito archeologico dei Montesei di Serso.
Poco fuori dal paese si trova il sito archeologico dei Montesei di Serso. L'insediamento è posto su due piccoli dossi gemelli (Montesei significa per l'appunto "piccoli monti") e per la sua favorevole posizione fu abitato dal 2000 a.C. fino al I secolo a.C. circa. Nel sito sono visibili i resti di un abitato retico edificato tra il VI e il I secolo a.C. con i ruderi di tre case assai vicine ma separate l'una dall´altra, seminterrate a pianta quadrangolare con corridoio d´accesso. All´interno di un basso muro a secco, che aveva il compito di trattenere la terra circostante, le strutture perimetrali ed aeree, e forse anche il pavimento, erano in legno. Il tetto, ad una o due falde, era ricoperto di zolle e frasche. Tra i resti delle case, disposte a scacchiera, sono stati trovati diversi oggetti, di varia foggia e di vario uso: suppellettili in ferro, ornamenti in bronzo e numerosissimi frammenti di vasellame. Di notevole importanza sono stati i ritrovamenti di ossi di cervo con iscrizioni in alfabeto retico. La scrittura, limitata solamente alla sfera religiosa, è attestata solo su oggetti votivi, mentre su suppellettili di uso comune sono state rilevate, in alcuni casi, sigle alfabetiformi. I reperti sono conservati al MUSE di Trento e sono visibili al pubblico.
La collina con i terrazzamenti.
Tutta la collina è costellata di tipici muri a secco dove tuttora si pratica la viticoltura per la produzione del Blanc de Sers. Serso, ubicata nelle vicinanze di Pergine Valsugana, sul lato destro del torrente Fersina in prossimità della Valle dei Mocheni, è in assoluto la zona più vocata per la produzione di bianchi in Valsugana. Tra i 550 e i 700 metri s.l.m., riparata dai venti del nord, la zona del Blanc de Sers, in pendenza e ben ventilata, è esposta al sole tutto il giorno.