La chiesa ed il convento di San Giacomo furono fondati dall’ordine degli Scalzi, ordine riformato dei PP. Mercedari, il 6 gennaio del 1615 (atto di concessione, notaio Giuseppe Buscemi). Con atto del 9 di giugno del 1776, custodito presso l’archivio Vescovile di Agrigento, redatto dal notaio Agostino Contino, il sacerdote Libertino Todaro offre ai PP. Mercedari la somma di 300 onze per edificare una nuova chiesa, sullo stesso luogo della vecchia essendo questa divenuta insufficiente per accogliere i fedeli. Per terminare la costruzione occorsero altre 450 onze che lo stesso Todaro reperì impegnando i suoi beni. La nuova chiesa di San Giacomo fu terminata nel 1789. Alla fine dell'800 la struttura conventuale fu venduta all'incanto e acquistata da privati, oggi sull’area del cenobio insiste un moderno condominio. L’interno della chiesa, ad aula unica conclusa da abside semicircolare e cappelle laterali ricavate nello spessore murario, si aratterizza per l’estrema semplicità.