La Chiesa, inserita nel tessuto urbano della città, è fortemente amata dalla popolazione reatina. Ad essa
si legano le antiche celebrazioni in onore di Sant'Antonio, in ragione della presenza della Pia Unione in questo luogo sacro sin dal 1812. La festa di Sant'Antonio è divenuta la più importante espressione,
sentita e spontanea, di devozione popolare della provincia e diocesi di Rieti, culminante con la suggestiva processione dei ceri che si tiene l'ultima domenica di giugno.
La Chiesa di San Francesco è nel cuore della gente; sebbene sia aperta al culto soltanto una domenica al mese, costituisce il fulcro della fede francescana per il territorio reatino.
Negli anni in cui Francesco si trovò a percorrere la valle reatina, nacque il primo insediamento dei frati minori: un piccolo oratorio, vicino l'hospitale Santa Croce, edificato dal poverello d'Assisi per la cura degli infermi.
Durante il pontificato di Papa Nicolò IV, a partire dal 1246, iniziarono i lavori di edificazione del complesso conventuale.
Tra i seminari più importanti d'Italia nel corso del seicento, il convento venne chiuso con l'avvento di Napoleone, poi soppresso nel 1866 e ceduto definitivamente al Comune di Rieti nel 1873.
La facciata, semplice e severa, in stile gotico-romano, conserva una sua sostanziale originalità; sul portale architravato si legge ancora la scritta che ricorda la trasformazione dell'interno della Chiesa nel 1635, quando il pavimento fu rialzato per via delle frequenti inondazioni del fiume Velino. L'interno ampio, tipico delle chiese degli ordini mendicanti, è adatto ad accogliere moltitudini di fedeli. La Chiesa conserva la lastra di palombino che ricorda il vescovo Gerardo di Soissons, i suoi due cappellani e la loro
tragica fine, uccisi nei pressi di Rieti nel 1296 da un gruppo di Ghibellini.
Al centro si trova l'altare maggiore e dietro di esso il coro, dove, nel 1953, tornarono alla luce splendidi affreschi di scuola giottesca raffiguranti le storie francescane.
Sul transetto sinistro, recenti restauri hanno restituito pregevoli decorazioni pittoriche risalenti ad un periodo a cavallo tra il 1200 e il 1300, raffiguranti l'Ascensione di Cristo e l'Assunzione della Vergine.
Adiacente alla Chiesa si trova l'Oratorio dedicato a San Bernardino, fatto erigere nel 1463 da Padre Maestro Francesco Maria della Rovere, futuro Sisto IV, ove poi sorse la confraternita omonima.
La Chiesa è attualmente un bene del Fondo Edifici di Culto, gestito dal Ministero dell'Interno.