La chiesa di San Francesco venne edificata sul preesistente edificio dello stesso nome, che faceva parte del complesso conventuale dei frati francescani e ampliato considerevolmente nel secolo XIV, in quanto, nonostante le esigue dimensioni, insufficienti per la folla di fedeli che vi accorreva, i cuneesi insistevano ad eleggerla come loro chiesa principale. La chiesa nuova, a testimonianza della devozione, venne finanziata dalla gente, dalle famiglie nobili locali, dalle Corporazioni delle Arti e dal Comune stesso. Lo stile costruttivo passò dal Romanico, con archi a tutto sesto, al Gotico, caratterizzato dall’uso di archi a sesto acuto, volte a crociera e pilastri quadrilobati. Durante l’assedio dei franco–spagnoli del 1744 la chiesa fu trasformata in ospedale, il convento adibito a stalla e cominciò il lento declino del complesso che tanta parte aveva avuto nella storia di Cuneo e dei suoi cittadini. Con la Rivoluzione francese, l’arrivo di Napoleone e la soppressione degli Ordini religiosi San Francesco fu sconsacrato, gli arredi dispersi (in parte venduti, in parte collocati in altri edifici di culto) e destinato agli usi civili più vari: da magazzino di granaglie a sede temporanea della Biblioteca Dipartimentale. Nel 1824 i frati tornarono a Cuneo, ma impiegarono sette anni, anche per ristrettezze economiche, a riadattare convento e chiesa, che venne riconsacrata solo nel giorno di San Francesco del 1831; però vent’anni dopo il convento fu di nuovo soppresso, in via definitiva, ed i locali tornarono ad essere usati per lo più dai militari per lungo tempo e con ingenti guasti. Solo nel 1928 si ebbero i primi lavori di ripristino della facciata. Solo nel secondo dopoguerra si ricominciò a recuperare la struttura: nella seconda metà degli anni ’70 la chiesa fu restaurata e fu collocata nel convento la sede del Museo Civico. Oggi l’edificio è adibito a sede di mostre e manifestazioni.
Fonte: archeocarta.org