Esistente dal 1395 con il convento dei Frati Minori, fu ricostruita nel 1440 ed ampliata nel Settecento. Durante la Prima Guerra Mondiale fu utilizzata come magazzino. Distrutta da un incendio nel 1919, fu ricostruita in stile neogotico e terminata solo nel 1985.
Conserva due grandi tele del bolognese Mastelletta (Giovanni Andrea Donducci) con Le Stigmate e il Transito di San Francesco (1620 ca.); l'Annunciazione del Malosso del 1580; la Vergine e San Giuseppe da Copertino, eseguita da Giambettino Cignaroli tra il 1753 e il 1757; un interessante affresco su colonna del XIV secolo; un polittico in terracotta quattrocentesco, in parte rifatto da Germani nel 1986, ed un Cristo morto in marmo, preziosa opera attribuita a Jacopino da Tradate, il principale scultore attivo nel cantiere del Duomo di Milano nel primo quarto del XV secolo. Nell'ex-sagrestia si trova un ciclo affrescato nel Settecento dal fiorentino Sebastiano Galeotti.