La Chiesa di San Filippo Neri, originariamente intitolata alla Santa Croce, fu costruita alla fine del XVI secolo dai Cappuccini come seconda Chiesa del loro Convento situato in via Santa Maria della Consolazione, in aggiunta alla prima chiesa di più grandi dimensioni. Il Convento diventò nel XIX secolo carcere femminile; oggi è completamente abbandonato. Sparite anche 2 statue settecentesche di enorme valore.
Nel 1761 la Congregazione dell'Immacolata Concezione di Maria Santissima e di San Filippo Neri acquisì la piccola Chiesa. Nel 1763 iniziarono i lavori di ampliamento e ristrutturazione della stessa, che prevedevano la realizzazione della Sagrestia a est dell'Aula di culto, il rifacimento dell'Altare e l'apertura di 2 nicchie laterali per ospitare le statue della Vergine e di San Filippo Neri, quest'ultima realizzata da Giuseppe Manzo nel 1778. L'interno fu decorato con stucchi nel corso dell'800.
La Chiesa si può ammirare anche in una vecchia xilografia, pubblicata nel 1858 su The Illustrated London e tratta dal disegno di un viaggiatore inglese rimasto affascinato dall'Edificio religioso, nonché dalla vista di Salerno che si godeva da quel luogo.
Nonostante lavori di consolidamento statico relativamente recenti eseguiti dalla Soprintendenza, oggi la Chiesa è in completo stato di abbandono. La struttura, insieme alla Chiesa del Monte dei Morti in Largo Plebiscito, è uno dei pochi esempi a Salerno di edificio a pianta ottagonale; l'accesso è assicurato da 2 diversi ingressi, uno laterale, con una scala che dava sul Giardino del Convento dei Cappuccini, e l'altro sulla facciata principale, facciata caratterizzata da una finestra ovale e da 2 lesene con capitelli a volute sui quali si erge un timpano curvilineo. Sull'altare maggiore è posto un dipinto in cui sono rappresentati degli Angeli in adorazione della Croce, ma l'interno risulta pure arricchito da affreschi raffiguranti episodi della vita di San Filippo Neri.
Purtroppo, la Chiesa si trova in condizioni pietose, lo stucco rosa sulla facciata principale è crollato a causa dell'incuria e, come se non bastasse, sono in parte crollati sulla facciata pure i capitelli delle lesene a causa della presenza di piante infestanti. Anche il Campanile a vela, al di sopra della facciata della Sagrestia, s'intravede appena tra le sterpaglie.
Ormai questa Chiesa è solo un rudere posizionato a ridosso delle vecchie Mura longobarde, che proteggevano la città in un'area tra le più interessanti del Centro Storico di Salerno, il cosiddetto Plaium Montis (caratterizzato da numerosi Complessi conventuali).
Le due statue settecentesche della Vergine e di San Filippo Neri, attualmente, non sono più presenti all'interno dell'edificio: a causa dell'incuria e dell'abbandono di questo gioiello di architettura barocca - lasciato incustodito - si ipotizza che possano essere state trafugate.